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La fibromialgia

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La fibromialgia, o sindrome fibromialgica, è una sindrome caratterizzata da dolore muscolare cronico diffuso associato a rigidità. La sua diagnosi e caratteristiche cliniche sono controverse. Le possibili cure sono oggetto di continui studi.

Gli indici di infiammazione risultano nella norma escludendo perciò l’appartenenza alle malattie di ordine   (infiammatorio ) reumatico. Anche i referti radiologici, scintigrafici ecc sono tutti aspecifici.

 Prevalentemente interessati dal dolore sono: la colonna vertebrale, le spalle, il cingolo pelvico, braccia, polsi, cosce.

Al dolore cronico, che si presenta a intervalli, si associano spesso disturbi vegetativi  e in particolare del sonno, mal di testa ed emicrania nonché astenia, ovvero affaticamento cronico. Inoltre la non-risposta ai comuni antidolorifici, nonché il carattere "migrante" dei dolori, sono peculiari della fibromialgia.

Insorge prevalentemente nelle persone di sesso femminile in età adulta (dalla seconda alla quinta decade, con picchi verso i 25-35 e 45-55 anni), anche se non sono rari casi di fibromialgia in età pediatrica o durante l'adolescenza. Fra le malattie reumatiche è molto rara, l'incidenza fra gli uomini risulta dell'0,5% mentre per le donne arriva a sfiorare il 2% della popolazione mondiale.

 Spesso la diagnosi arriva tardivamente e dopo molti controlli medici, in quanto essendo un insieme di sintomi, spesso viene mal interpretata. La sensibilità al dolore, la facile stancabilità, portano la persona affetta da questa patologia a un isolamento nella vita lavorativa, di gruppo e affettiva, in quanto viene erroneamente valutata come "ipocondria" o esagerazione nel focalizzare i sintomi.

Va segnalato inoltre, come la gran parte dei sintomi è comune ad altre due discusse sindromi imparentate con la fibromialgia: la CFS (Chronic Fatigue Syndrome), cioè sindrome da fatica cronica), e la MCS (o Sindrome da multi-sensibilità chimica). Anche intossicazioni subdoli come dei portatori di otturazioni metalliche non sopportate, focolai batterici  ed insufficienze digestive con disbiosi, fenomeni putrefattivi e fermentativi, l’impatto con fenomeni di elettrosmog,  geopatie ed altri disturbi ambientali,  possono dare i sintomi classificati dalla medicina ufficiale come “fibromialgia”.

Possono dunque presentarsi inoltre  nel soggetto affetto da fibromialgia, una vasta gamma di sintomi, non necessariamente manifestantisi tutti e nello stesso momento. Se ne elencano i principali e\o più diffusi:Il dolore è riferito dai pazienti in vario modo, ma è comunque localizzato e accentuato in punti focali detti "tender points" ,cioè punti dove è possibile evocare previa digitopressione un dolore localizzato.

  • insonnia o sonno non riposante
  • Diminuzione della forza muscolare nelle mani e nelle braccia
  • astenia
  • rigidità e impaccio nel movimento al risveglio
  • crampi (soprattutto notturni)
  • fascicolazioni
  • sensazioni (parestesie) come formicolii, stilettate, intorpidimento
  • cefalea
  • ansia, depressione, attacchi di panico
  • alterazioni dell'equilibrio
  • senso di confusione o di stordimento
  • difficoltà di concentrazione
  • secchezza degli occhi, della bocca, della pelle
  • visione sfocata
  • temperatura alterata oppure alterata percezione di caldo e freddo
  • intolleranza al freddo oppure al caldo-umido, o a tutti e due
  • ipersensibilità della pelle, della vista, dell'olfatto, dell'udito
  • vestibolite (infiammazione cronica del vestibolo vulvare)
  • fotofobia e intolleranza ai segnali luminosi quali: monitor del pc, televisione, ecc.
  • persistenza del dolore anche dopo il trattamento con antidolorifici ed antinfiammatori tradizionali
  • percezione di un dolore "diverso" da quello a cui si era abituati prima di ammalarsi
  • sensibilità ai mutamenti meteorologici ed ai cambi di stagione (meteoropatia)

 

Leggendo questa introduzione si  intuisce, che qui si tratta di una sindrome polimorfa, definita in modo approssimativo “fibromialgia” che significa niente meno di “dolore dei muscoli”, diagnosi incerta senza sbocco terapeutico !

In effetti al paziente affetto si offrono procedimenti vaghi, che generalmente non risolvono il quadro clinico.

Si effettuano infiltrazioni in punti algici, classificati : punti trigger tipica della malattia; si provano trattamenti fisioterapici e alla fine, come comune in medicina, quando non si sa trovano risposte soddisfacenti , antidepressivi per alterare la propria percezione e la soglia del dolore del paziente.

La malattia è comunque cronica e alquanto indebolente.

Per la medicina integrativa si pone la domanda delle cause possibili, che nel contesto possono generare una sindrome di questo tipo. Quello che in modo statisticamente significativo si constatano sono:

  • una ipersensibilità corporea – psichica a stimoli nocivi ( indirizzo : MCS) dovuta a una costituzione atrofica con ridotta vitalità, quindi spiccata reazione a fattori intollerabili quali :

                - fumo ed altri vizi dannosi, focolai, alterazione dell’ecologia del corpo di  

                     vario genere, disturbi ambientali

               -  intolleranza alimentari ed incongruenze nello stile di alimentazione

               - sforzi fisici, lavori impegnativi, traumatismi

              -  stress psichici

La terapia quindi consiste nel ripristino dell’armonia psico – fisica dell’individuo con tutte le sue sfaccettature, dandogli la certezza, che gli si ascolta, che lo si prende sul serio con quanto descrive!