Chiropratica – osteopatia delle fasce – posturologia - medicina integrativa
il mio lavoro contro il dolore e le disfunzioni nell’apparato locomotore consiste nella sintonia di questa triade dallo spettro della medicina manuale appoggiata su una larga conoscenza medica
La chiropratica aggiusta il movimento – il gioco articolare, ha un impatto immediato, disfunzioni secondarie al blocco di un segmento principale si normalizzano spesso spontaneamente, tensioni muscolari, strutture rigonfiate, stiramenti fasciali si riducono. Quando la sindrome dolorosa si è sviluppata in modo acuto, bastano in genere poche sedute per domare il male, il paziente si sente bene e liberato, perde il peso dalle spalle. Nei percorsi cronici purtroppo non sempre è cosi, la chiropratica deve attraversare tutta una serie di livelli distorti, eseguire quasi un reset del sistema, ci vogliono tante sedute, spesso il corpo abituato alla sua posizione viziata, reagisce con sintomi di adattamento, per poi finalmente arrivare a una nuova statica.
L’osteopatia delle fasce – il cosiddetto FDM secondo Steven Typaldos – agisce primariamente non sulle articolazioni ma sulle cuticole di sostegno, che avvolgono, suddividono e fanno interagire tutte le varie parti dell’apparato locomotore, le fasce. Questo sistema ha bisogno, di muoversi e di estendersi in armonia, facendo comunicare le meningi del cranio con il sacco durale che si reca fin all’osso sacro, accompagnando poi ogni muscolo, tendine e articolazione; persino le guaine viscerali – il peritoneo che avvolge l’intestino, la pleura all’interno della cavità toracica ecc. ne fanno parte.
Nelle patologie dolorose si trovano disfunzioni di queste fasce, catalogate da Typaldos in gruppi distinti, di cui ognuno ha la sua particolarità, mostra un determinato comportamento antalgico da parte del paziente e possiede una logica, che richiede una terapia manuale specifica. Il lavoro sulle fasce spesso riesce risolvere problemi anche di vecchia data con un solo trattamento.
In abbinamento con la chiropratica, che prepara la statica, scioglie giunti articolari bloccati, interviene in seguito sulle parti molli indurite e degenerate da una lungo periodo di distorsione. La sinergia dei due trattamenti potenzia l’effetto regolatore in maniera notevole.
Un’altra categoria di pazienti trae effetto favorevole dalle terapie descritte ma non perde la tendenza, a recidivare di frequente. Non passa tanto tempo dopo una serie di aggiustamenti e trattamenti delle fasce, che i sintomi accusati in precedenza tornano. Qui interviene la posturologia, che svela le cause di questo difetto, cercando il vizio posturale alla base, dovuto alla malfunzione dei ricettori, dei sensori del corpo, che con il loro programma di controllo gli dovrebbero permettere di stabilire un rapporto di equilibrio con il mondo circostante e la forza di gravità. Per via della Riprogrammazione posturale i ricettori riacquistano la loro funzione fisiologica di controllo e il corpo attraverso il suo sistema nervoso – il biocomputer – si adatta al nuovo programma, impostato dall’interazione dei vari ricettori, e d’ora in poi non c’è più motivo per storture, tensioni, incurvamenti e quindi i dolori, che sono segno della disarmonia. Durante la fase di riadattamento trattamenti chiropratici e osteopatici aiutano al sistema di seguire in modo più agile agli stimoli impostati. La stragrande maggioranza dei pazienti, il cui fisico e il loro stato di salute li permettono, di seguire e di reagire a queste procedure, ne trae un notevole beneficio.
Trattasi in fin dei conti di stimoli rigenerativi, piuttosto che di violenze meccaniche, di interventi chirurgici o di reinserire articolazioni lussate. Rimane quel gruppo di persone, che durante la loro vita ha accumulato tante tossine, infezioni croniche, infiammazioni dei tessuti con l’aspetto reumatico. Questi malati fanno fatica a sentire le energie dell’articolazione liberata, della fascia distesa. Il loro sistema non segue più spontaneamente a un nuovo programma posturale. Spesso questa letargia istauratasi dopo una lunga carriera di patimento, si è cronicizzata con l’aiuto della solita pseudo terapia farmacologica: cortisone, antireumatici, antibiotici e quant’altro. In questi casi è più difficile, aiutare davvero. È questo il campo della Medicina integrativa, che offre detossicazione, ricerca di focolai nascosti come ad esempio il dente morto, consiglia di cambiare abitudini dannose, riguarda l’alimentazione, il funzionamento degli organi e via dicendo.
Denominatore comune di questi tentativi è l’intento di voler rendere agile l’organismo, di fluidificare la linfa, il liquido libero, di cui consiste il corpo umano del 60-70%, che può essere bella limpida come il ruscello di montagna oppure torbida e collosa come l’acqua di palude. Quindi, se c’è la disponibilità e la richiesta sentita da parte del paziente, il verso, lo troviamo! Collaborazione ci vuole e tenacia.
L’alternativa è quella della pasticca e dell’anestesia totale, perdere la propria sensibilità e dignità. Ognuno decida per se!!