Le lastre – la fede negli accertamenti a raggi x
È diventato uso comune passare ogni paziente con il dolore anche più piccolo o con alterazioni della sagoma corporea ben spiegabili anche a prima vista sotto uno schermo radiologico.
Certamente, meno male che esiste questa forma d’indagine quando si tratta di problemi irrisolti, patologie gravi, dolori, che non soddisfanno a nessuno schema diagnostico applicato in medicina ecc. . Ma nella realtà quotidiana la gente si presenta con traumatismi senza alterazioni della funzione della parte lesa oppure con dolori palesemente dovuti a sovraccarico o fenomeni degenerativi nella persona di età avanzata. Una qualsiasi diagnostica espansa a TAC o Risonanza magnetica non porta vantaggi di approfondimento rispetto a una visita specialistica adeguata e non offre nuovi indirizzi terapeutici .
Cambia l’importanza nei casi, quando nella visita si preveda un possibile approccio chirurgico.
Per esempio:
- Il dolore della schiena si accompagna a paralisi della gamba,
- La sindrome radicolare, dovuta a uno schiacciamento della radice del nervo uscente dalla colonna vertebrale
- Sospetto di frattura
- Sospetto di distruzione ossea per altro motivo – cancro – osteoporosi
- Rottura di strutture potenzialmente da ricostruire chirurgicamente
Per ognuno di queste patologie in genere ci sono segni clinici che mettono in allarme il terapeuta qualificato.
Accanto alla necessità dubbia della maggior parte degli esami radiologici in ortopedia ci sono altri fattori a sfavore:
- Costi per la comunità, spese per il sistema sanitario nazionale
- Effetti indesiderati da raggi x in particolare nelle TAC, non nelle risonanze magnetiche
- Troppo spesso referti spagliati o ipervalutati, che dopo portano a valutazioni errate di poco conto per la guarigione del paziente – si è creato un credo indiscriminato nei confronti della radiologia, che purtroppo non trova riscontro nella realtà clinica, il paziente magari perde tempo per usufruire del trattamento decisivo.
A questo punto nasce il dilemma: se si eseguono mille radiografie specializzate, si trova quel un caso di referto nascosto, che magari si sarebbe potuto risolvere in tempo adeguato. Magari questo è anche vero. Allora sarebbe da richiedere di sottoporre chiunque a esami radiologici periodici (screening) per svelare ogni tipo di patologia nascosta che potenzialmente potrebbe portare a morte la persona.
Qui le statistiche però non dimostrano il vantaggio per la salute del singolo.
Esempio- l’aneurisma cerebrale ( dilatazione di vaso nel cervello) con rischio di rottura spontanea e grossa probabilità di soccombere.
Quest’ anomalia porta il 13 % della popolazione senza accorgersi mai nella propria vita. Qualcuno però muore, anche giovane.
Facendo lo screening a tutta la popolazione, e dimostrando l’esistenza di aneurismi nella percentuale di persone afflitte, e sottoponendo questi poveracci a intervento chirurgico risolutivo, moriranno molte, ma molte persone di più in seguito a questa terapia delicata in confronto di quelli che muoiono per lo scoppio del vaso dilatato non riscontrato in tempo.
Allora meglio lasciar stare!!
Purtroppo nella statistica medica quest’esempio è rappresentativo per una grossa parte d’indagini di prevenzione.
Quindi tornando al quesito iniziale di questo discorso critico i merito all’abuso di accertamenti radiologici, si chiude il cerchio e rimane:
- La richiesta di una mano davvero esperta per dare risposte al paziente ortopedico
- La consapevolezza che forse tanto è possibile nei tempi di oggi, ma non tutto deve essere applicato con furia!!
- Un resto d’insicurezza rimane sempre e comunque. Che valore avrebbe il nostro Signore, se fossimo perfetti noi esseri umani con tutta la tecnologia alla mano!!!