La discopatia
Con l‟avanzare dell‟età il disco intervertebrale va incontro a degenerazioni fisiologiche, con perdita di acqua e conseguente disidratazione.
Questo provocherà due costanti:
-la prima riferita all‟altezza del disco stesso che diminuirà progressivamente avvicinando i corpi vertebrali tra loro e limitandone l‟articolarità;
- la seconda riferita alle articolazioni vertebrali d'appoggio, che andranno incontro a stress notevoli per colpa della riduzione di altezza del disco fino alla loro conseguente infiammazione, che porterà ad una sindrome della faccette articolari.
Sappiamo che lo spessore del disco diminuirà, e cambierà anche la sua composizione chimica, con diminuzione e modificazione della struttura, dei proteoglicani e aumento del collagene, specialmente a livello del nucleo polposo. Quest‟ultimo perderà la sua consistenza gelatinosa e la netta demarcazione con l‟anello fibroso.
Tale alterazione è evidenziata soprattutto con la risonanza magnetica, che mostrerà, nelle sequenze pesate in T2, un‟ipointensità di segnale, con colorazione nera del disco per via della riduzione del contenuto acquoso.
Tale alterazione è evidenziata soprattutto con la risonanza magnetica, che mostrerà, nelle sequenze pesate in T2, un‟ipointensità di segnale, con colorazione nera del disco per via della riduzione del contenuto acquoso.
Le alterazioni, che si riscontrano nelle lastre RX della colonna vertebrale sono moltepliche e distinguono speroni cresciuti in allargamento delle piattaforme dei corpi vertebrali superiori ed inferiori, le cosiddette spondilosi, che con il passare del tempo si possono chiudere ad anello, creando una spondilodesi - la fusione delle vertebre. Queste alterazioni, che seguono all'instabilità crescente delle strutture articolari vengono denominate: degenerazioni. Visto che al termine della chiusura degli anelli con avvenuta fusione delle vertebre in genere il paziente perde la sintomatologia dolorosa tipica per tutto il processo di transizione, questi fenomeni hanno pure l'aspetto di una compensazione ossea dell'instabilità disco-legamentosa.
La distinzione tra un disco invecchiato e uno degenerato non è così marcata.
Fattore di demarcazione può certamente essere l‟età del paziente, per cui un paziente giovane avrà un disco degenerato per varie cause, traumatiche o metaboliche; al contrario, quello di un anziano potrà essere considerato un invecchiamento fisiologico. Il disco degenerato, inoltre, ha un‟elasticità ridotta e, se sottoposta carico costante, si deforma maggiormente.
La distinzione tra un disco invecchiato e uno degenerato non è così marcata.
Fattore di demarcazione può certamente essere l‟età del paziente, per cui un paziente giovane avrà un disco degenerato per varie cause, traumatiche o metaboliche; al contrario, quello di un anziano potrà essere considerato un invecchiamento fisiologico. Il disco degenerato, inoltre, ha un‟elasticità ridotta e, se sottoposta carico costante, si deforma maggiormente.
La chiropratica interviene con l'intento di tener riallineato le strutture vertebrali, riducendo con la mobilizzazione il processo di sovraccarico e degenerazione dei dischi.