Toilette artroscopica del ginocchio - intervento valido a prescindere ?
Da circa 20 anni l'ortopedia propone la cosiddetta "toilette" artroscopica del ginocchio in casi di dolori e versamenti anche in assenza di lesioni gravi dei legamenti e menischi al fine di eseguire la pulizia dell'articolazione da adesioni e irregolarità delle superfici cartilaginee e meniscali.
Inizialmente fu considerata la via maestra nelle terapie delle affezioni suddette del ginocchio fino ad arrivare a degenerazioni più gravi e per spostare avanti la soglia, al di là della quale è necessaria la sostituzione protesica ( artrosi IV) .
Ebbene questa enfasi nel frattempo è rientrata decisamente come dimostra la statistica allegata.
Questa statistica corrisponde anche alla mia esperienza e percorso. Davo molta fiducia alla "toilette" artroscopica del ginocchio in casi di condropatia e lesioni leggeri dei menischi. Il chirurgo ama lo "shaving " delle superficie e l'eliminazione di adesioni.
In effetti i pazienti dopo un iniziale miglioramento recidivavano tutti e si trovavano con la cartilagine ancora più assottigliata . Terapie più cruenti furono in genere la conseguenza. Purtroppo ancor'oggi questo hype non è stato del tutto superato.
Il mio protocollo terapeutico attuale prevede un approccio funzionale in quanto metto in asse il ginocchio con la RIPROGRAMMAZIONE POSTURALE e parallelamente eseguo una terapia condroprotettiva con integratori che stimolano la crescita della cartilagine affiancata da iniezioni di acido ialuronico, destinato a proteggere il risultato ottenuto.
Al mio parere è questa la via maestra da eseguire per curare il curabile e prevenire il peggioramento agli stadi più degenerati.
In caso di distruzione del ginocchio ci vuole la protesi. Menischi seriamente danneggiati vanno pure sistemati, giustamente per via artroscopca.