ernia iatale
L’ernia iatale si genera dallo squilibrio di aumentata pressione addominale e una certa lassità del tessuto muscolo-connettivale che sorregge l’apertura, che trova l’esofago al momento di attraversare il diaframma.
In medicina ufficiale si considera solo quest’ultimo aspetto e quindi non è previsto un trattamento causale, perche l’operazione di ripristino del passaggio esofageo attraverso il diaframma fin’oggi non è stata sviluppata fin a un punto, da poter essere consigliato con serenità.
L’unica alternativa rimane quindi la prescrizione di antiacidi per calmare l’esofagite di reflusso, che si crea come conseguenza dello sfintere (valvola) facendosi beante.
Il fattore eziopatogenetico (causale) al mio avviso predominante è invece l’addome gonfio, malato, con potere digestivo ridotto in confronto al sovraccarico permanente di cibi in eccesso, mal masticati, non preparati con cura, fenomeni di stress, nicotina ecc, vari fattori che danneggiano il funzionamento intestinale, la flora, l’enzimatica.
Incidere, per quanto possibile, è indicato per il primo fattore:
- Ridurre il gonfiore intestinale con una cultura appropriata dell’alimentazione, da definire con una seduta medica, che valuti aspetti non solo dietologici, ma anche costituzionali ed altri fenomeni patogeni, che affiancano l’ecologia intestinale.
- Dal punto di vista ortopedico allenare quella muscolatura, destinata a contenere l’addome – ad esempio quella addominale – ben distinta dalla muscolatura che sorregge il bacino e la lordosi lombare – il cosiddetto ileo-psoas – che deve essere risparmiato e piuttosto rilassato durante i tentativi di allenamento, perche tende ad aumentare la pressione intraaddominale.
- Evitare altresì tutti quelli sforzi con glottide chiusa, quindi con respiro trattenuto, che pur aumentando la forza, favoriscono la fuoriuscita dell’ernia.