Medicina e odontoiatria - dai tempi ad oggi
Da quando c’è l’uomo ci sono malattie e da quando ci sono malattie ci sono medici o comunque addetti, che cercano di assumersi la responsabilità di aiutare il malato. Cosi si è sviluppata la medicina che oggi conosciamo. Ci sono stati tanti passi evolutivi per arrivare a quei concetti, che si ritengono oggi logici, basati su prove scientifiche, Ineludibili.
Un po’ quest’abitudine di reclamare certezze e convinzioni ferree avevano gli operatori in tutti i periodi storici essendo loro basati sulle conoscenze dell’epoca, colorite da credenze, controllate da fenomeni mistici e religiosi. Ci furono delle vere guerre scientifiche, lotte spietate che culminarono nella pazzia di far bruciare chi non sosteneva le idee della linea corrente sui falò.
Ebbene, oggi in genere non ci si uccide più per difendere le proprie idee, almeno non in campo sanitario, ma le dispute ci sono e le vedute controverse dividono il mondo degli scienziati, dei medici, degli operatori della salute, degli utenti, dei pazienti.
Due furono le grosse tappe principali che negli ultimi 500 anni hanno determinato il nostro modo di ragionare e di discutere i temi della medicina.
Dopo il 1500 la medicina si concretizzò percorrendo la visione degli “umori”, i liquidi del corpo, dalla cui qualità dipendesse lo stato di salute della persona. Il concetto degli “umori” era collegato alla definizione di “costituzioni”, particolarità delle persone che le fornivano caratteri fisici e psichici, e con questo tendenze a mantenere l’equilibrio omeostatico e nel caso contrario di ammalarsi in tipico modo .
Questo approccio fu olistico, in quanto cercava di valutare ogni aspetto possibile e che fosse a conoscenza del medico dell’epoca per inquadrare il paziente, il suo mondo, la sua costituzione, la qualità dei suoi “umori”, le sue tendenze. Nacquero cosi le tematizzazioni di alimentazione, igiene, movimento fisico, stile di vita in senso largo; poi furono definite terapie specifiche per ogni costituzione, gli irrobustimenti, le cure drenanti, le purghe e quant’altro.
Con l’avvento del 1900 tutto cambiò, perche la scienza cominciò a prendere la strada della “dottrina cellulare” come centro del funzionamento organico, cellula, la quale fu e viene ancor’oggi considerata sede della genetica e della trascrizione dei segnali genetici, responsabile per ogni carattere, qualsiasi funzione e alterazione del sistema. In via parallela furono scoperti i microrganismi esterni, patogeni per il corpo umano e da combattere con medicinali quali la penicillina. Gli umori, le costituzioni, le predisposizioni ecc. furono considerati di ordine secondario o semplicemente dimenticati . La medicina ufficiale moderna poggia su questa dottrina cellulare (Virchow, Pasteur, Koch) e con il progresso scientifico l’ha radicalizzato ulteriormente, in modo tale che si ragiona oggi in base a microparticelle di ogni tipo, di microrganismi senza alcuna autonomia, di fattori biochimiche ecc, che ognuno di questi elementi possa variare il funzionamento dell’organismo e generare malattie.
Il dilemma che oggi dobbiamo costatare consiste nel resoconto di cinquant’anni or sono di medicina moderna ed iperspecializzata , che purtroppo non è stata in grado di risolvere tanti problemi. Sembra infatti che la forza di questa medicina sia per lo meno di beneficio per le malattie e lesioni acute, le quali rappresentano la minor parte di tutte le patologie esistenti . Le malattie croniche, le debolezze permanenti , alterazioni strutturali giovano ben poco di questa rivoluzione scientifica che ha capovolto tutte le visioni passate e che sta in netto contrasto anche con tutti i sistemi medici tradizionali, nati in altre parti del mondo quali la medicina cinese, indiano ecc oppure con scuole europee alternative quali l’omeopatia, l’isopatia, l’antroposofia ecc.
Ecco che si sta organizzando oggi l’antitesi dell’iperspecializzazione, della medicina ufficiale, che pretende ancora, com’era tipico per tutte le epoche passate, di aver la certezza in mano, l’unica logica ammessa, la spiegazione di ogni fenomeno; quest’antitesi si chiama “medicina integrativa “ e cerca di comprendere tutte le esperienze valide fatte in tutti periodi storici, da tutte le scuole concorrenti europee ed estere. Essa considera e prova ogni approccio disponibile, scarta le solite idee illusionistiche e cerca senza farsi limitare da paraocchi di darsi una struttura scientifica e generalizzabile.
Ecco che finalmente riescono collaborare in modo sintonico la solita medicina ufficiale con l’omeopatia, con la microbiologia, l’ortomolecolare, l’agopuntura, dietetica, ecc., ecc.
Gli effetti sono giganti sia nelle cure di tutti i giorni, sia nell’oncologia chiamata adiuvante o biologica, nel riassestamento di disturbi metabolici ecc.
La diatriba descritta ora fra la medicina ufficiale, monofattoriale e iperspecializzata e il mondo olistico si ripete ancora nel campo odontoiatrico.
Anche in questo settore l’approccio passato fu determinato in parte dalla mancanza di metodi riparativi per i denti e dall’altra parte dalla convinzione, che per garantire una buona qualità degli “umori” e per non deteriorare le “costituzioni” fosse meglio estrarre un dente malato o già privo di vita e in fase di sfacelo.
Dopo il 1900 cambiò anche questo mondo. Si inventarono vari metodi di cura delle lesioni dei denti con otturazioni e capsule ed innanzitutto si cominciò a devitalizzare denti dolenti, in modo da permettere una permanenza in bocca più a lungo di denti ancora funzionanti dal punto di vista della masticazione ed occlusione. La logica della devitalizzazione sicuramente offrì il pregio della funzionalità mantenuta rispecchiando la solita logica monofattoriale della medicina ufficiale, non tenendo infatti conto delle ripercussioni dei veleni cadaverici, che mano mano un dente morto emana e che si espandono in tutto l’organismo, avvelenando gli “umori” e generando in ultima analisi tutte quelle malattie, di cui soffre oggi la società moderna.
Siccome il focolai dentale e quindi il dente morto, la cancrena radicolare, l’osteite, il granuloma sembra davvero essere fra le cause principali di malattia cronica e morte nella società moderna, chiunque interessato alla propria esistenza non può fare a meno di crearsi una solida conoscenza di questi dati per avere una base decisionale in merito sicura.
Il sottoscritto da trent’anni lavora come medico di medicina integrativa con la logica, di voler scoprire in ogni caso cause e predisposizioni di malattie. Ho cercato sempre di evitare la ricerca di rimedi “anti” troppo frettolosamente per non semplicemente coprire ed anestetizzare dolori e disturbi senza aver un’idea delle catene causali dietro i sintomi. Questa perenne ricerca mi ha confermato le tesi del focolaio, sia esso dentale, tonsille, cicatrice o qualsiasi luogo che crei disordini anche a distanza. Il focolaio al mio parere riveste lo stesso significato patogeno quanto il fumo, disordini alimentari e metabolici avanzati, alterazioni comportamentali e neurologiche di rilievo, intossicazioni subdole croniche ecc. Ho visto tantissimi pazienti guarire o ammalarsi dietro la loro decisione di affrontare o meno i suddetti problemi . In fin dei conti, chiunque decide per se, di valutare per se un suo stile di vita congruo, di voler vivere il momento in modo spensierato oppure di voler prevenire eventuali peggioramenti futuri .