Aera problematica: i denti
Noi tutti conosciamo la missione dei dentisti : conservare i denti e le gengive. Ed è giusto che sia cosi – avere i propri denti a lungo è un bene mentre delle scelte artificiali con la stessa qualità dello stato naturale non esistono. Perciò i denti vanno curati e puliti con attenzione e il controllo periodico dal dentista è indispensabile.
Però i denti possono anche provocare tutta una serie di problemi per l'organismo di natura acuta e cronica, che hanno bisogno di accertamenti approfonditi da parte di una medicina odontoiatrica alquanto differenziata.
I vari procedimenti debbono tener conto che i denti non sono da considerare isolati dal resto del corpo. Sono invece fra i punti crociali dell'organismo essendo collegati con altri organi e apparati del corpo tramite meridiani, fasce, vasi, vie nervose. Ogni dente in questo modo fa parte di un sistema di funzione dell' organismo come l'escrezione renale o la digestione e può incidere sulla loro integrità. Ad esempio il dente del giudizio, che cosi spesso è leso ad opera di spostamenti, sviluppo non terminato o addirittura ritenzione nella mascella, è connesso coll´orecchio, il cuore, l´apparato renale, il digiuno, le ghiandole a escrezione ormonale, parti dello scheletro, il cervello, la presa di coscienza e certe emozioni. Pertanto osserviamo spesso aritmie cardiache, ulcere duodenali, difetti uditivi ecc a causa d’infiammazioni, sovraccarichi funzionali o la morte di questo dente.
Esiste già una vasta esperienza ampiamente documentata da diversi autori in tanti parti del mondo che approfondisce il ruolo dell'apparato stomatognatico e quindi dei denti nel contesto della trama cosi complessa dell'organismo umano.
Un’odontoiatria a orientamento solo tecnico e riferimento esclusivamente sulla bocca è megaout ! Ci vuole un´odontoiatria con approccio olistico, vuol dire senza paraocchi!
Un problema che recano i denti al restante organismo sono i focolai.
Nella statistica della significanza dei focolai come causa di malattie, i posti primo a quarto occupano il dente devitale e devitalizzato, l'ostite della mascella, le lesioni paradontali e i denti otturati con amalgama seguiti a distanza dalle infiammazioni croniche delle tonsille, delle cavità sinusoidali, dell'appendice e di altri organi.
Un focolaio è definito da un’area d’infiammazione o distruzione di tessuto che non possiede più la capacita di guarigione e non può nemmeno essere stabilizzato con terapia medica. Pertanto provoca l'indebolimento continuo dell' organismo tramite l'emanazione di tossine e batteri mentre concentra le forze immunitarie su di sé, ostacolando la difesa dell'integrità`in altri parti del corpo umano.
Conseguenze logiche di questo fenomeno sono malattia, invecchiamento anticipato, cancro e morte..
Il 95 % di tutti focolai si concentra nel dente morto! In che cosa consiste questo problema?
Nel cosiddetto “trattamento della radice” ad opera dei dentisti viene purtroppo solo devitalizzato il dente tramite l'eliminazione della polpa. In questa cavità vengono poi inseriti vari miscugli di tossine quali formaldeide, antibiotici, citostatici, cortisone coll'intento di garantire la sterilita del sito ostacolando la crescita di microbi che nella natura di solito digeriscono i cadaveri per pulirne l'ambiente. Il tutto viene poi sigillato con cemento o con dei metalli tipo chiodi d'argento . Il dente cosi preparato dovrebbe ora resistere a tempo illimitato.
La realtà è però tutta diversa: entro pochissimo tempo il tessuto dentario, la dentina, si popola di microbi adatti a un ambiente di putrefazione e scarsità di ossigeno, che provocano alla lunga una decomposizione di tipo fungino del cadavere del dente. Questo fenomeno è tipico delle mummie che ospitano una flora microbica aspergillosa. Questi germi distruggendo la dentina e provocando più tardi la formazione di granulomi penetrano inoltre anche nei tessuti vicini e diffondono lentamente in tutto il corpo mentre le difese immunitarie man mano s’indeboliscono. Questo processo può rimanere inosservato a lungo, anche per decenni.
Conseguenza: degenerazioni come artrosi, arteriosclerosi, reuma, sclerosi a placche, cancro!
Nelle immagini sono rappresentate :
1.La radiografia di un dente devitalizzato.
2.La struttura della dentina osservata al microscopio elettronico. La dentina è costruita da trabecole e canalicoli simili a quelli dell'osso.
Immagine 2 in sezione longitudinale , immagine 3 in sezione traversa, immagine 4 tridimensionale e plastico.
Le foto 5-7 mostrano lo sviluppo del dente nel caso della sua morte spontanea oppure in seguito a “trattamento della radice”. Il cadavere si popola di microbi da putrefazione che si trovano al loro agio nell'ambiente a scarsità di ossigeno e alimenti al di fuori della portata del sistema immunitario.
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Un esempio dall'esperienza pratica di tutti giorni vuole sottolineare il discorso scientifico quanto sopra:
Ultimamente ho avuto da fare con vittime dei propri cadaveri in bocca.
- avevo conosciuto una giovane donna, d'aspetto vitale, sorridente e accogliente, mai stata malata. Chiacchierando mia aveva in seguito anche rammentata di avere parecchi denti devitalizzati in bocca, che non le avrebbero però mai recato nessun problema e in effetti, lei sembrava essere piena d'energia.
L'ho rivista ora: sciupata di brutta, dimagrita a metà, scontrosa, sguardo diffidente, cappelli irti ecc. Cosa era successo: per una storia di amore, andata male, aveva perso l'appetito e si era depressa.
Depressione reattiva con tendenza autodistruttiva sarebbe la diagnosi psichiatrica.
Ma sarebbe successo a chiunque, di reagire in questo modo e di perdere in modo probabilmente irreversibile l'energia vitale ? Al mio parere no!!
Una costituzione fisica buona l'assenza di fattori indebolenti cronici avrebbe aiutato a superare la crisi depressiva e l'impatto per l'energia vitale sarebbe stata alquanto minore. Qui si sono sommati fattori psichici con concause già esistenti ed ancora rimaste nascoste - i focolai dentali!
Come diceva Weston Price al'inizio del secolo scorso: chiunque fosse portatore di focolaio dentale, prima o poi ne sarebbe diventata vittima e avrebbe sviluppato una malattia cronica o infiammatoria o degenerativa.
- altri esempi sono quei malati di schiena, con crisi frequenti di riacutizzazione, ai quali riesco diagnosticare un vizio posturale alla base delle recidive. L'anamnesi però svela, che non è stata tutta la loro vita, che loro erano afflitti da dolori e storture. Se d'altronde abbiamo trovato il vizio posturale, responsabile delle ricadute, vizio, che di solito persiste già fin dall'età infantile, come mai la sindrome dolorosa è iniziato solo qualche anno fa? Un ripensamento alla loro storia spesso rivela ai pazienti, che prima che cominciasse il dolore, fu eseguita una terapia malsana, o di soppressione immunitaria oppure, più di frequente, un intervento di devitalizzazione di un dente, che altrimenti avrebbe essere dovuto eliminare.
E' lì, che cominciò a scompensare il sistema di bioregolazione e la malattie prende il suo percorso sulla scia dei programmi predisposti come dalla genetica oppure ad esempio dal programma, che regola la postura, in questo caso in modo storto e viziato.
A questo punto una terapia congiunta da eliminazione dei denti infetti con la riprogrammazione posturale riporta in equilibrio il sistema, e i pazienti sono e rimangono sani per tanto tempo.