La bocca ed il corpo,parte prima
La bocca ed il corpo, parte prima
Dr. Daniele Chiesa, medico chirurgo specializzato in odontostomatologia "Tutte la parti del corpo formano un cerchio,ogni parte è sia l'inizio sia la fine". Così affermava Ippocrate da Coo (460 a.C-377 a.C). La nostra Ars Medica ha dimenticato questo e nella sua evoluzione ha continuato a suddividere il corpo in apparati, perdendo la visione di insieme della struttura dell'organismo e delle sue funzioni.La suddivisione della colonna vertebrale in quattro segmenti, ad esempio, è puramente arbitraria essendo dal punto di vista funzionale una struttura unica ed indivisibile e l'occhio non è solo sede della acuità visiva ma, anche, componente essenziale nel mantenimento dell’equilibrio.
La parte del corpo che è sempre stata considerata avulsa dal contesto generale del corpo è la bocca.Essa è sempre stata, in generale, appannaggio di categorie estranee all’arte medica, i ”cavadenti”, i barbieri nel Far West, con risvolti sempre truci, immagini di dolore e sofferenza legati alla immancabile estrazione del dente.In realtà sono sempre esistiti tentativi di sostituzione dei denti andati perduti.
In epoca etrusca o ai tempi degli egizi, venivano sostituiti i denti perduti nei settori anteriori, con denti prelevati dai defunti o estratti agli schiavi e fissati a quelli vicini con fili o striscette d’oro. Nelle corti europee esisteva la figura del medico di corte che si dedicava anche alle terapie odontoiatriche.Questi eventi riguardavano un’elite. A livello di volgo, la terapia più diffusa era l’estrazione.Nella cultura popolare, ancora oggi se ne sentono gli effetti; al dente, al dentista e alle terapie odontoiatriche è legata l’immagine del dolore e l’estrazione viene ancora richiesta come soluzione rapida ed economica: “via il dente,via il dolore”. Da circa un decennio la situazione è in via di cambiamento, i mass-media sempre più spessosi occupano della salute della bocca.Il concetto di prevenzione si sta affermando e sempre più spesso, il paziente ricorre al dentista per una visita di controllo e non solo per eliminare il dolore. Per quanto riguarda le correlazioni fra la bocca, o meglio, fra l’occlusione dentale e gli altri apparati e sistemi corporei esiste una “non conoscenza” o accettazione da parte della classe medica, del ruolo che una malocclusione può avere in quadri dolorosi cervicali, dorsali,lombari ecc...Spetta proprio alla Chiropratica ed alla kinesiologia in particolare, l’onore di aver studiato ed approfondito le correlazioni fra l’apparato masticatorio e ad esempio, l’apparato locomotore. La perdita di elementi dentali e la loro mancata sostituzione, protesizzazioni, terapie ortodontiche anche tecnicamente ed esteticamente perfette ma non armonizzate con l’individuo possono, in taluni soggetti, scatenare quadri dolorosi in zone corporee apparentemente non collegate alla bocca. Esempio tipico sono i quadri di cervicalgia alta, la cosiddetta “cervicale”, a livello delle prime vertebre cervicali con tipica irradiazione alle tempie ad insorgenza notturnao mattutina. In questo caso senza intervenire correttamente sull’occlusione dentale, il lavoro del Chiropratico potrebbe essere annullato o di ridotta efficacia.
La branca dell’odontoiatria che si occupa in maniera approfondita di queste problematiche si chiama “GNATOLOGIA” anche se la sua conoscenza ed applicazione dovrebbe far parte del bagaglio culturale di ogni dentista. Il termine deriva dal greco “gnatos- logos”cioè discorso sulle mascelle.Il suo grande sviluppo avvenne nel 1864 quando Bonwill creò il primo articolatore, l’apparecchio che permettedi assemblare insieme i modelli di gesso delle arcate dentarie come sono nella realtà del paziente.Da allora vi fu un vero e proprio fiorire di interesse, invenzioni per migliorare gli strumenti nel tentativo di riprodurre il più fedelmente possibile i movimenti della bocca. Per la tecnologia del tempo, prevalse una visione molto meccanica del funzionamento della bocca e nonostante alcune voci contrarie si continuò a considerare il sistema masticatorio come un insieme di ingranaggi, i denti, connessi attraverso l’osso mandibolare alla articolazione temporo mandibolare in un rapporto dinamico nettamente meccanicistico che escludeva qualsiasi ruolo del sistema nervoso centrale e del sistema muscolare. Questa visione che isolava il “pianeta bocca” dal resto del corpo, durò circa un secolo.
Nel 1934, però, Costen un otorinolaringoiatra statunitense pùbblico un lavoro in cui poneva le basi delle connessioni fra malocclusione e sintomi extraorali.Egli, infatti, osservò che quadri di cervicalgia e/o disturbi uditivi erano collegati alla mancanza dei molari.Da circa un decennio la situazione va cambiando e, con sempre maggiore risonanza, si sente sempre più diffusamente parlare, sia in ambito scientifico che dai mass-media, di “patologie occluso posturali”. Con questo termine, si indicano quadri patologici, generalmente a carico del sistema muscolo-articolare, coinvolgenti regioni al di fuori dell’apparato masticatorio, la cui patogenesi risiederebbe in parte o in toto in una malfunzione dell’apparato stomatognatico.Per comprendere come ciò possa avvenire è necessaria una visione globale del corpo umano e di tutte le correlazioni anatomiche, fisiologiche e funzionali fra i vari distretti.Nei prossimi articoli inizieremo questo viaggio all’interno della bocca e nei rapporti di questa con il resto del corpo. (continua)