La personalità eccentrica – limite nella terapia
Nella pratica quotidiana si vedono di tutti colori.
Vengono persone con problemi seri, i quali hanno bisogno di terapie specifiche e logiche. Ma non li va bene niente. Avevano sentito, che metto apposto con le mani ogni cosa, ma quando li spiego, che il loro problema è più complesso e ha bisogno di ulteriori accorgimenti, rifiutano e tornano al solito Aulin o ai massaggi perenni.
Una sindrome dolorosa del rachide può avere le sue cause nello squilibrio del rachide stesso. E’ sicuramente il caso più frequente e trova la sua risposta davvero nella terapia manuale, sia essa chiropratica o osteopatia, oppure nei casi che mostrano deviazioni di rilievo anche la posturologia.
Più acuto è l’esordio della manifestazione, in genere meglio la si tratta. Nei casi cronici già cambia il percorso: ci vuole più tempo e più sedute, e bisogna insistere sulla normalizzazione della postura, sui recettori : occhi, piedi, arcate dentali, che sono i punti cardini del suo controllo.
Come rispondono gli individui critici? Soprattutto pretendono!
- Anche dopo una storia lunga di problemi l’aiuto deve essere istantaneo!
- Il “fastidio” della terapia deve essere minimo, poche mosse, niente richieste di cambio delle abitudini, tutto sommato, la terapia deve corrispondere all’anestesia da farmaco!
- poi ci sono quelli, che davvero vengono con una postura precaria con dolori da decenni, che li si spiega il rapporto con la loro dentizione impossibile, mancanza di occlusione, denti deviati in tutte le direzioni e magari il tutto associato a serramento e schiacciamento. Quando li si propone l’uso di un bite per premettere il rilassamento delle mascelle e con questo l’opportunità di ridurre il tono e la difesa muscolare, è già troppo e scappano.
Un altro fenomeno penoso e quasi impossibile da domare è lo “switching”.
Esempio eclatante è il signore 35-enne, pieno di dolori e tensioni da una vita, che era stato in terapia quasi ovunque. Ma nessuno gli aveva potuto aiutare minimamente. Accertamenti da parte della medicina ufficiale e anche odontoiatriche fatte in precedenza non avevano mostrato alterazioni patologiche di base.
Ha delle visioni eccentriche, è vegetariano, fa palestra tutti i giorni, rifiuta categoricamente la medicina ufficiale ecc. Piano piano e cercando di venir incontro ai suoi bisogni si cambia l’alimentazione, si organizza un piano di esercizi più sostenibili, si prescrive il bite da rilassamento, comincia la terapia di mobilizzazione seguita dalla riprogrammazione posturale, si lotta, si suda, si rimedia. E lui acribico e partecipe. Esegue ogni consiglio, dopo averlo discusso e valutato alla lunga, con meticolosità.
Il risultato: sta male, non cambia niente, si dispera.
La terapia con tutti suoi procedimenti è sicuramente giusta e logica ma lui non reagisce. Segue al fenomeno della corazza, è predeterminato e restio. Causa di questa immutabilità, della resistenza ad ogni interferenza nell’integrità prescelta della persona è spesso lo “switching”, fenomeno energetico – spirituale. C’entrano esperienze passate, violenze psichiche subite, stress, demoni che tengono sotto torchio l’anima e vita. Questi aspetti non sono accessibili a volontà, meditazione e training autogeno o di rilassamento e convincimento. Ci vogliono approcci che penetrano nel subconscio in via diretta quanto l’ipnosi, la psico-chinesiologia e quant’altro. Problema è che in genere il soggetto in questione si sente all’altezza della situazione, di aver la capacità di gestire la sua vita in modo autonomo, rifiuta ogni passo verso il suo mondo interiore. Rimarrà nella sua patologia attribuendo responsabilità e colpe al mondo esterno incluso il povero terapeuta. Ci vogliono le spalle larghe, empatia e sicurezza con il proprio lavoro. Il medico bravo vive di ciò e non rinuncia al suo impegno.