Imbestialimento - aspetti sociologici e patologici
Tornando dalle vacanze in un area esclusiva, fuori dalle rotte comuni, clima sano e tanti immagini mozzafiato, insomma scendendo dalle vette delle Alpi Apuane, dove lungo le nostre lunghe camminate era difficile incontrare qualcuno, ecco confrontando queste impressioni quasi sante dal mondo con quelle delle spiagge brulle e sovraffollate, della movida con discoteche contenenti 1900 persone !, con il fracasso e le relazioni umane che non possono che provocare astio e contrarietà, allora uno si chiede quale è la direzione a seguire, e se vale la pena di confrontarsi con la realtà descritta seconda. La vita quotidiana già offre di per se sufficienti momenti di scontro e attrito, non ce li cerchiamo anche gratuitamente.
Che di mezzo a una folla stremata ci sia quello imbestialito che non si riesce controllare più, è alla fine solo una questione di salto di qualità. E purtroppo il fenomeno dell'ammassamento in unione con la perdita dei freni e del buon senso si trova in aumento. Dopo lo stadio e le rivolte in strada ora ci troviamo al rave con 1900 persone.Chiunque si senti attratto dal gregge per galleggiare sull'onda comune e chiamarlo divertimento , si renda ben conto del rischio che corre perché pace in partenza non c'è da aspettarsi. Mi dispiace profondamente per il povero Niccolò, che in ricerca del onda comune ha trovato la deriva della bestialità.
Le altre considerazioni da fare sono due:
- di certo ci troviamo in una situazione storica molto precaria, da paragonare con il periodo che portò al fascismo: vengono sempre meno i valori sociali e culturali che ci promettono l'identificazione con mondo, società, l'Iddio; nascono pseudocontesti che vogliono ma non sono sufficienti a colmare il vuoto di fondo, innanzitutto dopoché anche il consumismo sfrenato ha perso la sua attrazione, i capitalismo non crea più quel "hype" che generava negli anni dopo la guerra.
Tornano valori tribali, il culto della forza, della prepotenza, del maschilismo, concetti puberali quali mettersi in evidenza in modo scurrile con travestimenti strani, tatuaggi ormai completi dall'alto in basso, le varie fedi che vanno dalle sette fino al crudismo ecc. Ci sentiamo superflui, banali, privi di importanza anche nel senso di dare un contributo alla collettività.
Le vie sono due : o ci succede un secondo rinascimento, pensatori illustri quali Michelangelo o Rubens ci restituiscono l'idea, che siamo noi centro di una creazione che ci rende partecipi e responsabili, oppure ci torna il solito tiranno, che da le divise alla feccia del paese, dicendogli che sono ariani, superiori e belli e gli da la giustificazione di sfogarsi a scapito di presunti inferiori. Di modello storici ce ne sono diversi.
- non da dimenticare è poi l'aspetto biologico dell'imbestialimento, come descrive l'articolo allegato: un soggetto intossicato di alimentazione spazzatura, di una bocca fognaria, di fumo e altre droghe, di condizioni disumane di vita, di psicostress ecc, come può mantenere una testa lucida, comportamenti responsabili e una condotta civile? Difficile da immaginarsi.