Quei 130 esami inutili che ci continuano a prescrivere
Tante sarebbero le consuetudini di dubbia efficacia che i camici bianchi prescrivono ai loro pazienti per i più diversi motivi.
Questa ricerca corrisponde assolutamente alle mie esperienze.
Io mi ricordo dai tempi dello studio di medicina, che un argomento, che fu valutato con rigore, erra proprio la scelta sensata e parsimoniosa dei passi diagnostici da rispettare e la scelta mirata di farmaci.
La "Semiotica Medica" fu proprio il corso, che insegnò di sviluppare la sensibilità diagnostica del medico, di avvicinarsi al paziente con il massimo scrupolo, di iniziare un percorso diagnostico usando i propri sensi : l'osservazione e udito, palpazione, percussione ecc per poi approfondire con esami strumentali o di laboratorio semplici e di poca nocività avendo sempre a disposizione l'utilizzo di esami ad impatto più invasivo in un prossimo ciclo.
Simile vale anche per la scelta del farmaco. Principio medico di base sarebbe scegliere un elemento in base al miraggio della sua azione, del basso impatto nocivo e del costo proporzionato.
Ambedue questi atteggiamenti sembrano essere abbandonati nella medicina moderna, come spiega l'articolo americano con il titolo: Quei 130 esami inutili che ci continuano a prescrivere