Ricoveri tantissimi per effetti collaterali dei farmaci
Ci sono diverse buone ragioni per assumere il minor numero possibile di medicinali. Si chiama iatrogenesi la terza causa di morte negli Stati Uniti, dopo l’infarto ed il cancro, e sono morti causate dalle medicine, dai loro effetti collaterali, da cure sbagliate e così via.
Negli Usa il problema è molto sentito e il monitoraggio accurato. In Italia non ci sono dati certi, ma, ha detto Silvio Garattini, direttore dell'Istituto Mario Negri di Milano e guru nazionale in fatto di ricerca farmacologica: “ 400 italiani sono ricoverati ogni giorno per effetti collaterali dei farmaci”, ovvero per improvvisi sanguinamenti, macchie, rossori o altri danni cutanei, ipotensione o ipoglicemia.
“ È una situazione così vergognosa, che può essere pericoloso perfino parlarne”, dice in riferimento a una serie di “ritorsioni” che alcune industrie del farmaco avrebbero intrapreso contro medici o ricercatori un po' troppo scrupolosi nei loro confronti.
Un dato in merito sono il 25 % degli decessi in ospedale sono dovuti agli effetti collaterali dei farmaci e cure sbagliate.
In Francia un medicinale su due tra quelli distribuiti sarebbe inutile se non dannoso. Secondo il medico specialista, Philippe Even (direttore dell’Istituto Necker), in un testo informativo, frutto dell’analisi di migliaia e migliaia di pubblicazioni elenca 4 mila farmaci giudicati inutili.
Soggetti più vulnerabili in questo contesto sono le donne: Il 60% dei ricoveri delle donne è dovuto alle reazioni avverse ai farmaci. Il dato è stato sottolineato durante la presentazione del Libro Bianco dell'Osservatorio Nazionale sulla Salute della Donna (Onda), da cui è emerso che, nonostante i miglioramenti, sulla medicina di genere il nostro paese è ancora indietro.
Le donne, si legge nel documento, hanno un rischio di reazione avversa quasi doppio (1,7 volte) degli uomini, e questo incide anche sui costi sanitari. Il problema, hanno segnalato gli esperti durante la presentazione, è dovuto anche al fatto che le terapie sono spesso testate soprattutto sugli uomini.
Qui nessuno vuole demonizzare i farmaci. È un bene culturale, il farmaco. Quello che va criticato, l'abuso, la mala indicazione, la falsa fede di dover ricorrere a un farmaco ad ogni problema.
fonte: ansa