Raffreddore – farmaci da evitare se si vuole guarire
La rinite nella sua variante infeziosa è l’infiammazione della mucosa del naso da raffreddore o che accompagna le comuni malattie delle vie aeree superiori da deterioramento climatico.
Consiste nel rigonfiamento delle mucose e dell’aumento delle secrezioni provocando sternuti, rinorrea e difficoltà alla respirazione nasale.
Il riflesso immediato del malato in questione è di ricorrere agli spray decongestionanti.
Questi utilizzati con parsimonia e solo poche volte possono migliorare la sintomatologia.
Purtroppo accade però in genere, che i sintomi non si attenuano in modo soddisfacente e il paziente tende a protrarre l’uso degli spray. Succede in questi casi, che s’innesca un ciclo vizioso che consiste dopo un breve periodo di sollievo in un peggioramento soprattutto dell’occlusione nasale, che porta il paziente a ripetere l’utilizzo, aggravando la reazione delle mucose. E purtroppo con il passare del tempo, non sono solo le mucose del naso vanno in ipertrofia persistente con ipersecrezione continua oppure secchezza e sensazione di attrito, ma gli effetti negativi si espandono a tutte le mucose vicine, quelle delle vie aeree, degli orecchi, delle cavità sinusoidali, persino dello stomaco.
Conseguenza riscontrata di frequente nell’evoluzione del raffreddore semplice è l’aggravamento con forte mal di testa, faringite, bronchite ecc, che appunto non è dovuto alla virulenza presunta di un virus fantomatico, ma all’applicazione degli spray !
A lungo termine, nei casi di uso prolungato degli spray decongestionanti si crea una patologia di dipendenza con la distruzione delle mucose.
La domanda, che sorge, perché una sostanza che “decongestiona “ e quindi allieva i sintomi fastidiosi quali l’otturazione e l’ipersecrezione del naso, possa scatenare delle reazioni talmente sfavorevoli e a lungo termine, anche gravi.
La risposta sta nel meccanismo d’azione della sostanza farmacologica, che è contenuta in tutti gli spray in questione: la xilometazolina o anche nafazolina. Sono sostanze ad effetto di vasocostrizione e provocano quindi un ischemia del tessuto ivi applicate, da paragonare con l’occlusione di un vaso nel cervello che provoca un ictus o di un’arteria coronarica con seguito di infarto cardiaco. Certamente trattasi di reazioni meno drastiche ma comunque dannose per il territorio mucosale in questione.
Al mio parere l’indicazione all’uso di questi vasocostrittori è da porre in termini strettissimi e l’uso indiscriminato dal popolo dei raffreddati è da proibire da chi è responsabile per il controllo dei farmaci.
Le alternative sono tante in caso di congestione delle mucose: terapie omeopatiche, inalazioni , sale, probiotici locali e anche antinfiammatori sistemici. Saranno tutti meno potenti nel primo giorno di patimento da raffreddore, ma favoriscono la guarigione invece di ostacolarla e di gonfiare la sintomatologia fino ad arrivare a una vera malattia delle vie aeree.
Qui riporto un bel riassunto dei rimedi efficaci e innocui da applicare alle mucose nasali congestionate: Combattere il naso chiuso con i rimedi naturali
L’altra categoria da evitare in caso di rinite da raffreddore e anche nella maggior parte delle sindromi da allargamento della rinite quali: la bronchite, la sinusite, il catarro del timpano ecc sono gli antibiotici. L’uso di queste sostanza è assurdo, trattandosi di malattie virali, che tipicamente a antibiotici non rispondono.