Cosa è malattia?
Cosa è malattia?
È lo stato dell’organismo al di là delle sue capacità compensatorie, di smaltire fattori avversi per il suo funzionamento ideale. Può ma non deve necessariamente evidenziarsi con sintomi.
Chi determina le capacità compensatorie?
Ogni individuo ha la sua costituzione, che può essere più o meno ferrea e gli conferisce poteri di sopravvivenza definiti.
Le vie di difesa e quindi di mantenimento della salute si svolgono sostanzialmente attraverso due meccanismi:
- L’escrezione – liberarsi di tutto ciò, che viene considerato dannoso
- L’impregnazione o stoccaggio di ciò, che non può più essere eliminato, in un grosso bidone a capienza definita. Quando è pieno, comincia la malattia!
Il bidone è la matrice extracellulare – il tessuto connettivo , termini che in medicina ufficiale giocano un ruolo assolutamente periferico, ponendo essa la cellula nel centro dell’attenzione, presumendo che invece il funzionamento base e quindi anche la malattia, intesa come disfunzionamento, parta a livello cellulare. Questa visione fraintende la dialettica fra terreno e pianta, fra matrice e cellula, che si influenzano fra di loro.
Nel 1865 il fisiologo francese Claude Bernard docente presso l’università della Sorbona annunciò la sua teoria di “ambiente interno”.
“La fissità dell’ambiente interno costituisce la condizione in cui la vita può avvenire in maniera libera ed indipendente. Tutti i meccanismi vitali hanno un unico scopo, quello di mantenere costanti le condizioni nell’ambiente interno. La costanza di un ambiente interno è la condizione per una vita libera ed indipendente. Il terreno è tutto”.
L’intuizione di Bernard si basava sul fatto che le variazioni esterne fossero continuamente compensate ed equilibrate. La nozione di ambiente interno va quindi di pari passo con l’idea di regolazione.
Lo spazio tra l’ambiente interno e quello esterno è dato dalla matrice extracellulare.
La matrice extracellulare rappresenta e “forma” il sistema di base di tutti gli organismi, locus in cui nutrimento, controllo e gestione di tutte le cellule trovano la propria integrazione ed il momento di scambio reciproco di informazioni .
Nel 1929, Walter Cannon (1871-1945) definì con il termine omeostasi la tendenza dell’organismo a mantenere un disequilibrio permanente in uno “Stato Stazionario”, reso possibile da un flusso di energia in entrata ed in uscita dal sistema.
Recenti evidenze sperimentali indicano che le modificazioni della matrice influenzano la dinamica cellulare: è enorme la quantità di informazioni che possono essere immagazzinate a questo livello e trasmesse alle cellule come istruzioni per il loro fisiologico funzionamento. L’idea di un “sistema” di regolazione, o di base, che ci possa difendere si afferma sempre più nella Medicina Fisiologica di Regolazione (MFR), non solo come presupposto ad un nuovo modo di pensare semplicemente sistematico, ma a tutti i livelli della ricerca. Appare ormai evidente che ogni oggetto d’indagine, dalla singola cellula all’organismo nella sua totalità, non può più essere considerato isolatamente, ma va inserito in un contesto di scambio continuo esteso dalla matrice extracellulare all’ambiente vitale.
Nella Medicina Fisiologica di Regolazione (MFR), dunque, la cellula va vista come elemento funzionalmente collegato alla matrice cellulare. La regolazione di base è, pertanto, l’espressione del corretto svolgersi di questa vitale interazione che, materialmente, avviene tra alveo circolatorio terminale, sostanza fondamentale e cellule. L’affermarsi di questo punto di vista, non solo nella teoria, ma anche nella prassi medica, può aprire nuove vie alla terapia dei disturbi funzionali, delle malattie croniche e degenerative.
Con la Medicina Fisiologica di Regolazione (MFR) si va oltre la visione statica della matrice: essa viene interpretata come la vera unità morfo-funzionale, il continuum "vaso-matrice-recettore di membrana".
Uno dei cardini della Medicina Fisiologica di Regolazione (MFR) è la visione olistica dell'organismo umano inteso come un sistema complesso in cui altri sotto-sistemi, anch'essi complessi, lavorano collegati tra di loro ad un livello di interdipendenza coordinato.
Il Drenaggio Biologico è un meccanismo reologico di depurazione connettivo-parenchimale, induttore di un riequilibrio ottimale per lo scambio informativo-energetico-metabolico da e verso le cellule.
Risiedono nella matrice i delicati sistemi che regolano la bilancia salute-malattia.
Purtroppo per questo suo ruolo speciale la matrice extracellulare, cioè quello spazio esterno alle cellule immerso nella circolazione emato-linfatica, risulta essere la sede tipica di accumulo dei depositi tossici.
La sua regolazione in gran parte sganciata da fattori genetici è evidentemente necessaria per la continua e variabile esposizione ai fattori ambientali fisico-chimici.
La matrice extracellulare, con il passare del tempo, per l’effetto combinato di fattori esogeni (radiazioni, metalli tossici, diossine, farmaci, virus, batteri) ed endogeni (determinati da incongrui stili di vita), perde progressivamente la sua integrità morfo-funzionale. L’alterazione degli scambi metabolici compromette la comunicazione tra le cellule ed i residui tossici delle attività cellulari si vanno ad accumulare innescando così un pericoloso circolo vizioso che accelera i processi degenerativi.
La matrice extracellulare purtroppo accoglie, così come i nutrienti, anche le sostanze tossiche che lì si accumulano. La matrice extracellulare è composta da una sostanza fondamentale e da fibre. La Funzione principale della Sostanza Fondamentale sono quello di dare resistenza alla pressione (gel idratato). Quella delle Fibre è di dare resistenza alla trazione. La presenza di acqua facilita il passaggio di sostanze di nutrimento e di scarto tra tessuti e sangue o linfa.
Quando la capienza della matrice è satura e i meccanismi di smaltimento sono esauriti, il bidone trabocca ed entriamo nella fase dello scompenso - la malattia. Purtroppo questo processo non necessariamente si fa sentire subito con dei sintomi, può passare per molto tempo in modo silente, mentre il corpo già è in preda a gravi degenerazioni di ogni tipo, anche cancerose. Altre volte ci sono sintomi, ma aspecifici, che non vengono presi sul serio o magari soppressi con farmaci “anti”. Fortunato sarà, che abbia la sensibilità di percepire il processo devastante fin dall’inizio e reagisce in modo adeguato.
Ergo: occhio a riempirsi di scorie difficilmente smaltibili:
- Vaccini
- Amalgama e altri metalli pesanti
- Tossine di ogni tipo, cadaveriche, materiale chimico, farmaci, cosmetici
- Fumo
- Alimenti non facilmente degradabili come le proteine, non ne esagerare con l'apporto !
Tenere il sistema di escrezione in forma:
- Alimentazione e liquidi, cultura del mangiare, non abbondare, evitare gli eccessi e lo squilibrio
- Movimento, applicazioni di beneficio per la statica e dinamica corporea
- Sudore, funzione intestinale, renale ecc
- Vitalità, riposo, equilibrio
- Psiche sana