Serramenti dei denti e postura
Il “bruxismo” è una parafunzione caratterizzato dallo stringimento esagerato dei denti. Tutti noi serriamo i denti centinaia di volte al giorno, ma si parla di parafunzione quando la forza è eccessiva e l’atto viene compiuto non per scopi funzionali come masticare o deglutire. Questa parafunzione viene definita come l’abitudine di serrare, digrignare e stringere i denti, di giorno e soprattutto di notte, che provoca la chiusura e il serramento dei mascellari per fini non funzionali o un disordine psicofisiologico che causa abitudini parafunzionali notturne e/o diurne.
Distinguiamo due modalità principali di bruxismo:
Il serramento , cosiddetto “clenching” o bruxismo statico è causato da contrazioni inconsce senza movimenti laterali dei muscoli masticatori, che possono essere attivate a livello del sistema nervoso centrale e si presentano solitamente di giorno.
Il digrignamento o bruxismo dinamico è stimolato da impulsi generati dal midollo spinale, dovuti a stress fisici o psicologici, che provocano scariche muscolari con movimenti laterali mandibolari, durante il sonno.
Entrambe le forme di bruxismo si manifestano come contrazioni muscolari, che possono essere intermittenti o presentarsi per lunghi periodi di tempo. Può provocare alcuni sintomi soggettivi che recano più o meno fastidio. Spesso segni e sintomi non corrispondono: una grande usura dentaria (segno) si può evidenziare in un paziente che ha pochissimo dolore (sintomo) o viceversa.
Nella pratica i sintomi che spingono il bruxista a chiedere aiuto sono emicranie o cefalee, rumori articolari, limitazioni del movimento mandibolare, dolore a viso, collo, spalle e torace, muscoli del viso affaticati o ingrossati, sonno non ristoratore con senso di fatica o dolore al risveglio, rumori di digrignamento durante il sonno, segni di usura dentaria fino ad avere denti mobili o spostati, difficoltà ad addormentarsi, stanchezza diurna, ecc… Il protocollo terapeutico può prevedere un intervento multidisciplinare fra odontoiatra, chiropratica, osteopatia e posturologia.
L’Odontoiatra può intervenire nel correggere l’occlusione dentale adoperando dispositivi rimovibili in resina o nylon trasparente chiamati “byte”, che ricoprono la superficie dei denti, superiori o inferiori, e permettono di modificare il modo in cui essi vengono in contatto, modificando così l’occlusione dentale, e di conseguenza correggere temporaneamente la posizione della mandibola.
Nella maggior parte dei casi nessun trattamento definitivo è necessario, ma in alcuni casi selezionati può essere indicata una modifica permanente dell’occlusione dentale, volta a mantenere la posizione che si è ottenuta con il byte. I capogiri, a volte anche le vertigini, sono dovuti alla condizione di spasmo muscolare o affaticamento dei muscoli del collo e delle spalle, infatti sono simili ai sintomi causati dalle patologie alla colonna cervicale.
Come è noto esiste uno stretto rapporto tra l’occlusione dentale, l’attività muscolare e la postura, in grado di causare sofferenza ai vari distretti della colonna vertebrale. Il formicolio alle mani e alle braccia si manifesta quando i nervi che innervano le braccia e le mani sono compressi alla loro origine a livello della base del collo oppure si crea una distrazione delle fasce superficiali degli arti., sia quando sono contratti e affaticati i muscoli del collo, sia a causa di alterazioni della postura della colonna cervicale.
Con le tecniche della chiropratica, osteopatia e posturologia si ripristina uno stato di simmetria delle articolazioni e delle tensioni di fasce e muscoli, il rilassamento delle strutture, la riduzione di stress. Viene a meno in questa maniera lo stimolo di schiacciare i denti, di voler abradere punti sporgenti, i cosiddetti precontatti, perché appunto l’occlusione torna ad essere perfetto.
Rimane nel serramento dei denti una componente emozionale, il tentativo di volere scaricare tensioni psicologiche sui denti. Avendo ridotto notevolmente lo squilibrio fisico come spiegato in precedenza , questa seconda parte risponde molto prima a terapie specifiche di rilassamento e coordinazione.