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Malattia-Amalgama-Devitalizzazione

         

  

 La bocca rappresenta una parte importante del corpo umano sia dal punto di vista emozionale che fisico. Insieme agli occhi caratterizza il viso donandogli luminosità, apertura verso gli altri.

E' uno dei centri dell'organismo, apertura verso i canali principali, connessione energetica con la totalità del corpo ecc.

Purtroppo non viene spesso considerato a questo livello, piuttosto gioca un ruolo marginale nella medicina, che invece di ricuperare le sue funzioni con la dovuta delicatezza, ne rende un luogo di maltrattamento e deposito di tossine.

La bocca ed il corpo, parte quarta

La bocca ed il corpo, parte quarta.

 

 

PRINCIPALI PATOLOGIE DENTALI

Spesso e volentieri , quando un dente invia qualche segnale di disagio, si tende sempre a sottostimarlo, ...”intanto passa, ...sarà un po’ di infiammazione ecc ecc..., rinviando la visita dal dentista fino a quando la situazione dolorosa diventa insostenibile. Il dolore di origine dentale può avere diverse origini e quindi differenti prognosi e terapie.

Il dente è situato nell’osso mandibolare e mascellare ma non è piantato rigidamente come un chiodo in un pezzo di legno, bensì è ancorato all’osso da un sistema elastico di sospensione : il parodonto. Il parodonto è costituito da sottili fibre di tessuto connettivo,intrecciate fra loro in varie direzioni, tese fra il cemento radicolare e l’osso. Fra queste fibre sono presenti un numero altissimo di terminazioni nervose. Questo sistema di ancoraggio elastico permette al dente di sopportare gli enormi carichi pressori durante la masticazione e la deglutizione. La potenza teorica dei muscoli elevatori della mandibola cioè dei muscoli che fanno chiudere la bocca, è stata calcolata fra i 210 e i 400 kg che corrispondono ad un valore reale medio compreso fra i 50 e i 110 kg./ cm2. Le terminazioni nervose hanno una capacità di discriminazione, del proprio spostamento da carico all’ interno dell’osso, di 10 micron per gli incisivi e di 30 micron per i molari. Per i carichi, la soglia di discriminazione è di 1 – 3 gr. per gli incisivi e 6-7 gr. per i molari.

Questa enorme potenza, necessaria per triturare il cibo, giustifica l’enorme rappresentazione che la “bocca” ha all’interno degli schemi e strutture del cervello.

La struttura parodontale è quindi, costituita dalla gengiva, dall’osso alveolare e dalle strutture fibrose e nervose di ancoraggio.

Meccanicamente è una struttura particolarmente robusta ma non lo è particolarmente nei confronti delle infezioni batteriche. La bocca, come tutte le regioni del corpo a contatto con l’esterno, possiede una ricca flora batterica costituita da batteri patogeni e non, in perfetto equilibrio fra loro.

Se non intervengono fattori a modificare questo equilibrio si mantiene e la salute trionfa ...ma se per scarsa igiene orale o malattie sistemiche, anche banali che abbassano le difese immunitarie, l’equilibrio si altera con prevalenza dei batteri patogeni. Il quadro iniziale è rappresentato dalla gengivite: l’orletto gengivale vicino al dente è arrossato, allo spazzolamento si osserva un leggero sanguinamento. L’infiammazione è dovuta ad un accumulo di placca batterica, generalmente per una non corretta o regolare igiene orale. I danni sono minimi ,la terapia semplice: una seduta di igiene orale con una igienista diplomata la quale, oltre a rimuovere la placca batterica, fornirà le istruzioni x una corretta igiene.

La saliva è un liquido corporeo ricco di sali minerali ed in particolare di calcio; la precipitazione del calcio e la presenza della placca batterica conducono alla formazione del tartaro. Il tartaro è costituito da concrezioni calcaree che aderiscono tenacemente alle strutture dentali,ricche di batteri costituisce la protezione ideale per i batteri, questi trasformando le sostanze alimentari residue, non eliminate con lo spazzolamento, producono acidi che attaccano i tessuti ed in particolare lo smalto ed il cemento radicolare. Alla lunga si può avere l’insorgenza di carie. Più velocemente la flogosi batterica può produrre lesioni in profondità nel tessuto gengivale profondo.

La gengiva è adesa all’osso, dal quale trae nutrimento; se l’infezione si insinua fra la gengiva e l’osso quest’ultimo viene attaccato e distrutto. Nella comune conoscenza questo quadro clinico prende il nome di PIORREA, mentre il termine tecnico corretto è Parodontite. Questa è una condizione patologica che se trascurata, porta alla perdita dell’elemento dentario. La perdita è accelerata se il dente è sottoposto a carichi masticatori e deglutitori non corretti. La perdita ossea porta alla formazione di profonde cavità, dette tasche, nelle quali i batteri, specialmente anaerobi, prolificano tranquillamente non essendo raggiungibili dalle normali manovre di igiene orale.

La diagnosi è in primo luogo affidata al sondaggio: con apposita sonda millimetrata si misura la profondità e la forma della tasca, l’esame radiografico mirato chiarirà ulteriormente le condizioni e la terapia più appropriata. La cura inizia, generalmente, con una accurata pulizia manuale della tasca, courettage, mediante strumenti affilati, le courette. Obiettivo del courettage è la rimozione del tartaro adeso alle radici del dente e del tessuto gengivale infetto interno alla tasca. Se la tasca ha una profondità superiore a 4 / 5mm, non è sufficiente il curettage ma bisogna ricorrere ad un intervento chirurgico per esporre le radici infette e poter rimuovere il tartaro anche nelle zone più profonde. Dopo queste terapie un accurato programma di monitorizzazione e di igiene dentale permetterà il mantenimento dei risultati raggiunti.

I batteri sono anche all’origine di un’altra patologia dentale molto diffusa: la carie. Lo smalto, è già stato detto è un tessuto particolarmente resistente ai carichi ed alle fratture ma non altrettanto nei confronti degli attacchi chimici, in particolare quelli acidi. L’acido prodotto dai batteri inizia la demineralizzazione dello smalto, la zona demineralizzata diventa un nuovo ricettacolo per i batteri per cui si innesca un circolo vizioso. Sottoponendosi a regolari controlli, o visite quando si avverte qualcosa di anomalo, permette di intercettare la lesione in fase iniziale. Spesso la lesione non è facilmente visibile dall’esterno e solo l’esame radiologico la rende evidente. Se la lesione è minima il dentista procede alla pulizia della cavità cariosa e quindi al riempimento ed alla modellazione della superficie masticatoria in maniera da riprodurre la normale e corretta morfologia dentale. Se la lesione è molto estesa potrebbe essere indicata una ricostruzione mediante intarsio estetico. Le indicazioni all’intarsio sono una forte necessità estetica o funzionale alle dimensioni della cavità. Grosse masse di composito comportano forti retrazioni del materiale di otturazione durante la polimerizzazione con il rischio di formazione di fessure che nel medio periodo potrebbero portare ad infiltrazione batterica. L’infiltrazione batterica quando giunge a livello della camera pulpare e quindi del nervo, produce una infiammazione che evolve generalmente in pulpite e allora ...sono dolori

 

il dente di giudizio

Il dente di giudizio può essere alla base di patologie infiammatorie periferiche di ogni tipo. L'ottavo dente ha il significato di un "attavismo" , un reliquato evolutivo, derivante nella storia di sviluppo dell'uomo  da un tempo, quando le ossa del massiccio facciale dei nostri antenati erano più lunghe e lo spazio per le arcate dentali più grande. La posizione dell'ottavo dente nelle condizioni di oggi è precaria, perché manca lo spazio retromolare  fra il dente nr. 8 e il ramo mandibolare. Questo fa si, che spesso avvengano fenomeni di dislocazione, ritardo di accrescimento, rotazioni e inclinazioni del dente con conseguente compromissione degli altri denti vicini e infiammazioni e necrosi dell'osso di sostegno. Questa patologia spesso avviene in modo del tutto silente e acquista lo stato di focolaio (dente tossico).

Leggete in merito l'articolo di Lorenzo Accerra: 

Tutte le terapie falliscono ? … valutazioni sui denti del giudizio!

GALVANISMO

GALVANISMO:
Le differenze di potenziale  fra mucosa buccale  e metalli di protesi ed otturazioni, variano a seconda del tipo di metallo, del pH buccale; le differenze di potenziale fra cavità, mucosa buccale  e metalli variano maggiormente da paziente a paziente, non solo in base al tipo di metallo.
La presenza contemporanea di amalgami dentali ed altri metalli produce “galvanismo” anche senza contatto diretto.
Il “contatto” della saliva (soluzione salina) con l’amalgama, altre leghe o altri tipi di metalli per mezzo della conduzione elettrica che si instaura, può portare disturbi alla salute, anche importanti. La sola amalgama, trattasi di una lega di diversi metalli, di per se consiste una composizione con un potenziale galvanico.Possibili sono anche interferenze fra metalli buccali e metalli nella restante parte del corpo quali orecchini, piercing, protesi.
In bocca, i sintomi principali sono: gusto metallico, bruciore alla bocca, edema alla lingua, leucoplachia, lichen, alterazione del pH salivare, disturbi intestinali e digestivi.
Ad azione sistemica invece si hanno sintomi più importanti tipo: alterazione del pH digestivo, del sistema enzimatico, della flora batterica, candidosi, affaticamento, anemie, alterazioni dei valori ematici, cefalee, paresi, vertigini, dolori muscolo-scheletrici, palpitazioni, dolori cervicali, acufeni, disturbi posturali ecc.
Vi sono numerosi casi documentati di guarigione dai sintomi dopo rimozione di otturazioni in amalgama ed altri metalli presenti in bocca.
Qualche esempio:
Maschio, 40 anni, amalgama consistente, in contatto con corona d’oro antagonista, sintomi: costanti correnti, gusto metallico, dispnea, diarrea, dolore alla costola destra, perdita di peso – appena rimosso il contatto fra amalgama e corona d’oro, scomparsa dei primi due sintomi, ci vollero due mesi per ristabilire la salute compromessa..

Femmina, 45 anni, ponte in oro sopra una otturazione di amalgama, nella mascella inferiore, provoco’ costanti correnti e galvanismo, nervosismo, apatia, vertigine, attacchi di epilessia, palpitazioni, dolori alla testa, cervicale, alle braccia, ed alle gambe; 
Sostituendo la protesi con un’altra solo in oro, i sintomi scomparvero in 15 giorni.

Femmina 30 anni, vertigini da tempo senza esiti nella diagnostica neurologica. Galvanismo fra otturazione metallica e piercing ombelicale di 500 mV. Rimosso il solo piercing attenuazione della sintomatologia.

 

Evaporazione del mercurio dalle otturazioni

Evaporazione di mercurio da un’otturazione d'amalgama

 Il video mostra l’evaporazione di mercurio da un’otturazione messa 50 anni fa, rimossa 15 anni fa, per dimostrare il comportamento normale del mercurio nelle bocche della maggioranza della popolazione.

Il vapore si addentra nelle interfacce cellulari, attraversa la guaina emato-cerebrale e si deposita nel sistema nervoso centrale. Il mercurio è fra i neurotossici  più potenti conosciuti, risposabile per malattie nervose degenerative come la sclerosi a placche ed l’Alzheimer, cofattore nella genesi della malattia cardio – vascolare con esito: infarto ed ictus, favorisce l’inflammatorietà, che ormai è riconosciuta la base della maggior parte delle malattie croniche incluso il cancro.

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Evaporazione durante una rimozione non protetta.

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Mercurio distrugge il cervello

Mercurio distrugge il cervello

Questo video, registrato nell’università di Calgary dal famoso Prof. Boyed Haley, mostra quant’è tossico il mercurio, componente principale delle otturazioni dentali. Esso evapora continuamente e arriva nel sistema nervoso centrale, dove si deposita e distrugge le cellule, persino a quantità minime.

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Rooted

ROOTED -  devitalizzazione del dente:

A chi interessa una bella documentazione animata della devitalizzazione di denti, si prenda il dvd, di cui Yuotube ha pubblicato il seguente trailer:

http://www.youtube.com/embed/6nbEvFCRAcc

il dente tossico

C’è il paziente, che non risponde a nessuna terapia, i dolori non svaniscono, blocchi vertebrali tornano dopo ogni aggiustamento chiropratico, la posturologia non riesce, impostare un equilibrio duraturo: spesso dietro a questo dilemma si nasconde il dente tossico.

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il dente morto

la TV tedesca (!) emette una trasmissione sui denti devitalizzati. Difficile credere, visto che nella pratica odontoiatrica è pratica quotidiana, di devitalizzare denti senza nessun rispetto per le conseguenze, per altro ben note!!

 

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malattie non guaribili? Possibile soluzione!

Vi propongo questo video tradotto da Lorenzo Acerra, che è un po’ il riassunto dei dati scientifici,

che ci stanno a disposizione oggi sul rapporto della malattia cronica con il focolaio dentario.

Amalgama dentale - il piombo

Guarda caso, il piombo è un metallo pesante, contenuto nell'amalgama dentale. Non per niente, le bruttissime otturazioni scure, vengono molte volte chiamate piombature.
Ancor prima di leggere l'articolo su questo terribile metallo, vi dico che lo troviamo anche in alcuni cibi (contaminati si intende), colori e vernici, stampe (specie quelle molto vecchie) e acqua (se passa in tubature di piombo)
Un pó  qui e un pò là, ed intanto lo assumiamo a nostra insaputa...e poi ci lamentiamo della salute!

Anche il cervello adulto può soffrire in seguito all’esposizione al piombo: l’accumulo di questo metallo pesante può causare problemi cognitivi in soggetti di età maggiore di 55 anni, secondo quanto risulta da uno studio di follow-up ora pubblicato sulla rivista “Neuropsychology”, organo dell’American Psychological Association.

I ricercatori della Graduate School of Public Health e della School of Medicine dell’Università di Pittsburgh, che hanno svolto lo studio, hanno seguito su un periodo di tempo molto lungo i soggetti coinvolti nel Lead Occupational Study del 1982, che valutò le capacità cognitive di 288 lavoratori esposti per motivi professionali al piombo e 181 soggetti non-esposti che vivevano nella parte orientale della Pennsylvania.

I lavoratori esposti al metallo lavoravano tutti in un impianto di produzione di batterie al piombo, mentre il gruppo di controllo era costituito da operai di una industria di produzione di scocche per auto.

Tutti sono stati sottoposti a una serie di prove nota come Pittsburgh Occupational Exposures Test, che comprende misurazioni di cinque principali domini cognitivi: rapidità psicomotoria, funzionalità spaziale, funzione esecutiva, intelligenza generale, apprendimento e memoria.

L’attuale studio di follow up ha preso in considerazione 83 degli originali soggetti esposti al piombo e 51 del gruppo di controllo, a cui sono stati misurati i livelli di piombo nel sangue e quelli cumulativi mediante raggi X delle tibie.

È stata così riscontrata una correlazione inversa tra livelli di esposizione e punteggi nei test cognitivi. L’effetto più chiaro riguardava i livelli cumulativi di piombo e diminuzione dell’abilità spaziale, dell’apprendimento e della memoria, nonché del punteggio cognitivo complessivo. (fc)
(fonte:www. lescienze.espresso.repubblica.it)

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