Oggi vi parlo del quesito che si pone, una volta fatta pulizia in bocca e cioè
-tolto il marcio e quindi i denti devitalizzati e sopratutto quelli in preda di sfacelo, spezzati, granulomatosi ecc e
- dall'altra parte rimosse le otturazioni tossiche fatte di amalgama, contenenti mercurio, argento, rame, ferro, piombo e altre sostanze non biologiche,
- e quelle costruite con leghe non tollerate quali palladio
- oppure anche sostanze plastiche, che all'individuo sensibile possono dare altrettanto noia.
La domanda che si pone ora: come ricostruire quello che è venuto a mancare ??
Per quanto riguarda le otturazioni è già diventata prassi di ricorrere a leghe nobili e quindi a intarsi in oro di alta concentrazione oppure ai compositi per sostituirle.
Quando manca invece un dente intero, si offrono 3 possibilità :
- o si accettano soluzioni mobili, protesiche che possono avere il loro senso qualora si tratta di sostituzioni ampie, le condizioni dei denti rimasti o della ossa mascellari non permettono altro e quando si prevedono ulteriori interventi nelle bocche disastrate, e quando la terapia deve costare poco.
- o si costruiscono ponti innanzitutto quando lo spazio da superare è di uno o due elementi, i denti contigui già presentano cuspidi parzialmente ricostruite , e sopratutto quando il dentista è in grado di fornire delle preparazioni minimal - invasive senza mettere a repentaglio la sopravvivenza del dente da rendere appoggio.
- terapia oggi più consigliata sono gli impianti, terapia più costosa ma più elegante, perché in grado di rimpiazzare ogni singolo dente però in stretta dipendenza dalla qualità dell'osso da perforare per ancorare il moncone.
Il problema che si pone in seguito alla decisione presa riguardo al tipo di sostituzione è la scelta del materiale:
Innanzitutto quando al paziente vengono tolte vecchie otturazioni o sostituzioni metalliche malsane ma anche in previsione di una vita agiata e biologica e quindi senza voler riproporgli soluzioni che poco c'entrano con i bisogni fisiologici, ecco che si è propensi ad utilizzare materiali non metallici e non tossici.
La sostanza ormai in uso da 20 anni che si presta di più a tutta una serie di applicazioni, che offre caratteristiche positive in merito alla lavorazione, all'osseointegrazione, alla tenuta nel tempo e alla tolleranza da parte dell'organismo è la zirconia.
Essendo di origine minerale alla fine della sua lavorazione diventa una ceramica con cui nel periodo dopo il suo ingresso nella pratica sostitutiva odontoiatrica si realizzavano sopratutto intarsi e ponti, mentre il suo utilizzo ai fini di creare impianti in alternativa all titanio - metallo con più problemi quanto si voglia ammettere - andò male perché negli anni 1990 - 2000 si ripetevano fratture dei monconi e perdite degli stessi impianti. Una grande parte del mondo odontoiatrico si ritirava in seguito da questo procedimento continuando fin ad ora a usare il solito titanio.
Ecco ed è lo scopo di quest' articolo, i problemi iniziali ora, e cioè dopo un periodo di sperimentazione di 15 anni , sembrano superati e non ce n'erano più ne perdite ne fratture.
Oggi la zirconia con la sua lavorazione attuale e accompagnata da certificazione d'origine può essere consigliata per sostituire ogni elemento dentario mancante inclusa la realizzazione di impianti per ricreare denti nuovi con caratteristiche simili a quelli propri.
Sono felice e contento di aver trovato a Firenze la clinica all'altezza da poterla consigliare ai miei pazienti.