infiammazione da cibo
Il termine "Infiammazione da cibo" si introduce nella tematica del "colon irritabile" e di squilibri immunitari reattivi a " atopia" e iperpermeabilità intestinale quale concausa eziopatogenetica importante.
Ribadisco i concetti spiegati nell'articolo :
I principi dell’alimentazione a basso impatto irritativo degli organi digestivi,
nel quale si sottolinea l'essenziale associazione fra la
1. cultura del mangiare e 2. la giusta scelta del alimento.
E' innanzitutto la cultura del mangiare elemento fondamentale senza la quale un'alimentazione potenzialmente sana non aiuta a ristabilire un ecologia intestinale equa senza recare reazioni di indigestione ed immunitari. ( Medicina di Mayr ).
Esiste quindi al mio parere una logica di base che sta alla base del funzionamento dell' apparato digerente e che determina il rapporto fra cibo, ambiente (ecologia ) intestinale, assorbimento ed immunità.
Questa logica è basilare per la specie umana con la sua genetica codificata in un percorso evolutivo di 4.000.000 di anni. Essa fa si, che all'individuo umano non è permesso di allontanarsi oltre modo dalle regole (piramide dell'alimentazione ).
Esiste quindi un'alimentazione ammissibile che non genera reazioni avversi - siano loro percepiti soggettivamente o meno ! Quest'alimentazione umana di base non genera innanzitutto reazioni infiammatorie, mentre alimenti non tollerati sono al contrario da considerare proinfiammatori con reazioni locali ( colon irritabile ecc ) e sistemiche ( atopie, reumatismi, eczemi ecc ).
Al mio parere fa poco senso in un primo momento di assoluto disordine dell'ambiente intestinale e dell'immunità connessa, voler già individuare intolleranze alimentari con i vari test offerti in base immunologica . VA offerto invece all'inizio al paziente affetto da disturbi legati al malfunzionamento digestivo un ripristino di una vita regolare basata sulle regole quanto di sopra associato a terapie di integrazione batterica, aromi, enzimi ecc. La maggior parte dei pazienti riesce con questo procedimento quasi standardizzato a dominare i disturbi.
Rimane come in tutti gli approcci terapeutici lo scarto del gruppo di pazienti più sensibili, più malati, più cronici, in cui una parte della sintomatologia rimane. Ecco è per loro, che si prestano i test specifici, di trovare l'alimento chiave proinfiammatorio rimasto sconosciuto fin li, che continua a provocare sintomi locali e magari protrarre sindromi sistemiche ( fibromialgia, artrite reumatoide, apnea notturna ecc ) . Un procedimento moderno utilizza la produzione di citochine specifiche da parte dell' organismo portato in contatto con un alimento proinfiammatorio - i valori BAFF .
Epilogo: La via per uscire dalla sindrome del colon irritabile e dallo spettro enorme di malattie e sindromi sistemiche in base allergica e autoimmunitaria, a loro volta scatenati dall'infiammazione della parete intestinale, creando iperpermeabilità ed assorbimento di sostanze dannose per il sistema immunitario associato all'intestino, è:
1. ripristino dell'ecologia intestinale con regole standardizzate
2. in caso di risposta insufficiente, ricerca di intolleranza alimentari specifiche