Fibromialgia - chimera e malattia che c'è ma non si conosce
La fibromialgia ormai è diventata la malattia del popolo.
Nato, almeno il termine "fibromialgia", come sigla di comodo, per descrivere con una parola senza alcun valore descrittivo da parte della medicina convenzionale per comprendere un bacino vastissimo di malati, per cui non esiste un approccio ezio-patogenetico e non si è trovata la solita strada farmacologica . Mancano alla medicina convenzionale le capacità analitiche e di comprensione per decifrare fenomeni multifattoriali e quindi sindromi che partono da un insieme di cause e creano condizioni di disagio da non attribuire al solito virus, battere o al colesterolo.
Dall'altra parte ci sono tanti tentativi nella scena empiristica che cercano con risultati incoraggianti ma non del tutto risolutivi di trovare risposte concrete. Un movimento interessante è il sito: FIBROMIALGIA e DOLORE CRONICO LE NUOVE FRONTIERE NON SOLO FARMACI del famoso Antonio di Carlo , il quale è davvero riuscito con uno spirito un po' da patacca, un po' da messia, un altro po' da informato sui fatti da creare una piattaforma sull'autoguarigione per i cosiddetti pazienti fibromialgici e propone un concetto nutrizionistico , che ha aiutato a tanti soggetti di ridurre i loro sintomi dolorosi.
La medicina integrativa era già partita 30 anni fa con concetti del genere e con risultati validi ma parziali di affrontare questa e altre malattie.
Oggi sappiamo di più: conosciamo il termine : atopia in riferimento alla permeabilità intestinale, la"leaky-gut" sindrome, riusciamo valutare il problema dell'alimentazione chiamata moderna, dell'intossicazione che parte in bocca, nell'intestino e nell'ambiente circostante e dello stress che arriva fino ai surreni (psico - neuro - immunologo - endocrinologo ), dell'elettrosmog ecc.
Ecco oggi posso vantare, che se il paziente malato cronico si rende disponibile ad affrontare questo cantiere complesso, la guarigione ci sarà!!
Quello che mi stupisce però è di essere confrontato con tantissime persone, che pur soffrendo, altro fanno che chiacchiere, di perdersi con una certa voluttà in un bicchiere d'acqua, di non poter abnegare neanche di un po' alle loro abitudini dannose e di continuare quindi il loro calvario. Ma??